Il musicante della zona NoLo

What in The World? – Prompt:

La tua giornata è stata strana, al di là di ogni immaginazione. Raccontala come se fosse un racconto per bambini.

C’era una volta un timido musicante di nome Phil. A causa dei suoi problemi di autostima e accettazione del sé, viveva in una scatola, perché non voleva essere visto da nessuno. E parlava anche poco, perché non voleva disturbare.

Conscio dei suoi problemi psicologici, ci stava lavorando e, infatti, era in terapia telefonica da ormai molto tempo. Nell’ultimo periodo aveva fatto grandi progressi e la sua terapista aveva perfino preparato un articolo sul suo caso per una importante rivista scientifica.
Una mattina, la terapista telefonò al musicante Phil e gli disse:
“Caro Phil, vorrei portare la tua storia a una conferenza dell’Associazione italiana di psicologia. Ti va se registro una tua piccola intervista telefonica per corredare la mia presentazione?”
Il musicante avrebbe voluto dire di no: parlare di lui a una conferenza! Che assurdità! Ma pensò anche che la terapista lo aveva aiutato molto, e anche gratis. Così il musicante Phil accettò ed ebbe la prima intervista della sua vita.

Nel pomeriggio il musicante Phil fu molto occupato: quella sera, insieme ai suoi baldi amici, avrebbe dovuto esibirsi in un concerto.
Nel soggiorno di Messer Cavalleri, il musicante Phil improvvisò molto con la sua voce da sax tenore che, a furia di allenamento, si estendeva perfino nel range del sax contralto.
“Che bravo che sei, Phil,” gli disse un drago piccino picciò di nome Ilgeco, suo caro amico, sempre voglioso di aumentare l’autostima del timido musicante.

Venne infine l’ora di andare al locale dove si sarebbe dovuto esibire. Due dei suoi compagni di avventura, i fratelli gemelli Pier e Gian, lo vennero a prendere con un carrello portapacchi per condurlo al locale.
Anche se la sua autostima non gli permetteva di ammetterlo, il musicante Phil era famoso e, appena arrivato davanti al locale, una piccola folla lo accolse.

L’esibizione del gruppo dei 5 musicanti andò molto bene e venne premiata da svariati minuti di applausi e richieste di autografi. Poi, tra la folla, emerse una donna:
“Signor Phil, la prego: un’intervista per un magazine musicale.”
Il musicante restò senza parole, poi però ne profuse molte per la giovane giornalista.

Che giornata! Due interviste in dodici ore! Il musicante Phil era davvero contento.
Quando era ormai notte, Pier e Gian lo riaccompagnarono a casa, gli aprirono la porta con la chiave nascosta sotto lo zerbino e lo posizionarono nel soggiorno, dove tipicamente dormiva.

Era molto tardi: la sua indomita madrina e amica Billa, il drago piccino picciò e Messer Cavalleri dovevano stare dormendo già da molto.
Poi sentì dei rumori inusuali. Drizzò le orecchie e gli parve di sentire la presenza di due creature: chi potevano essere? Il musicante iniziò a sudare.

Prese coraggio e si rivolse agli sconosciuti:
“Chi c’è?”
“Ciao Phil!”
Ma no! Non erano dei criminali! Erano Messer Cavalleri e Bruna, l’amica di Billa.
“Avevamo sete,” disse Messer Cavalleri, “e siamo andati in cucina per un bicchiere d’acqua.”
“Ma tu, Bruna, che cosa ci fai qui?” chiese il musicante Phil.
“Be’… Una cosa ha tirato l’altra e…”
“Dormi qui?”
Dormo qui, sì.”

Messer Cavalleri era un uomo molto generoso, rifletté il musicante.
I due se ne andarono e il musicante Phil rimase da solo. Sorridendo (anche se nessuno lo seppe mai per via della scatola in cui era), si addormentò, pronto ad affrontare una nuova giornata.