Linda… gine

A Roll of the Dice – Prompt:

Tira due dadi. Prendi nota del risultato e scrivi la prima parola che ti viene in mente con quel numero di lettere. Ripeti altre cinque volte e includi queste parole in una storia1.

Quel sabato pomeriggio Linda era venuta a casa per le ultime pennellate del ritratto che Fumagalli le aveva offerto per rimediare segretamente ai soldi che, seppur involontariamente, le aveva sottratto. La tecnica che Fumagalli aveva usato per il ritratto, con lenti e specchi, aveva dato i suoi frutti: sia Linda che Lalore avevano elogiato il risultato finale.
“È un’opera superlativa, è… è…” (in)concluse Lalore.
“Mi sembra che tu abbia colto degli aspetti di me che non conosco ancora,” disse Linda anche se, da quando era venuta a conoscenza di essere un personaggio, appariva molto più sicura di sé. Il suo portamento era infatti diverso, più fiero, e ora portava i suoi tubini neri con un’eleganza tale da farla sembrare la giovane eroina vedova di qualche romanzo (chiaramente non di Salinks, che in genere scriveva storie meno drammatiche). Anche il suo comportamento era più deciso, sia in narrazione che, a detta di Brian, nella loro storia: avevano finito con il portare le indagini insieme, giungendo vicini alla conclusione del caso, anche grazie all’intraprendenza della donna.
“Perché stasera non organizziamo una cenetta per festeggiare?” propose Lalore.
Fumagalli, ancora davanti all’attrezzatura, e Andreas, seduto sul divano a guardarli, accolsero subito calorosamente l’idea. Era infatti da tanto che non si organizzavano cene in quell’appartamento o, comunque, pasti degni di quel nome: i panini e i kebab con Manuel non regalavano infatti la stessa atmosfera di calore e convivialità.
“Io non saprei: ho delle cose da sbrigare, potrei fare tardi…” disse invece Linda.
“Non preoccuparti, ti aspetteremo,” tagliò corto Lalore, e l’altra sorrise riconoscente.
Appena Linda lasciò l’appartamento, Lalore disse:
“Andri, vorresti per favore andare da Manuel e invitarlo per stasera?”
Andreas la guardò corrucciato:
“Manuel? E perché? Non conosce Linda e non si interessa di arte.”
“Ma è single. E anche Linda lo è, no?”
“Ehm… Ecco…”
“Ti risulta che abbia qualcuno? Mi hai detto che è amica di Brian: lui sa qualcosa?”
Di sicuro ne sa qualcosa, pensò Andreas, ma invece negò tutto e lasciò che Lalore organizzasse quella cena con appuntamento e festeggiamento.
Quando rientrò nell’appartamento, dopo essere stato da Manuel, Andreas trovò Lalore già impegnata ai fornelli. Tentò di aiutarla, ma la sua buona volontà nulla poteva contro la propria inettitudine ai fornelli, e andò a finire che Lalore gli chiese di rassettare il salotto e pulire il bagno.
Verso le sette e mezza, il campanello suonò, e Andreas commentò con Fumagalli:
“Linda ha decisamente fatto molto prima di quanto immaginava.”
Ma si sbagliava: alla porta c’erano la bionda, Brian e Odoacre.
“Che bella sorpresa,” disse immediatamente.
“La sorpresa è stata ricevere l’invito di Lalore,” disse la bionda, “e, prima ancora, sapere che tu e lei siete tornati insieme. Comunque, dove è il nostro artista? Lalore mi ha detto che Fumagalli ha usato una tecnica molto particolare per una sua nuova opera, e sono molto curiosa: anticipami almeno chi è il soggetto dell’opera.”
Quella richiesta dissipò il sorriso sulla bocca di Andreas: sia Linda che la bionda stavano con Brian, e nessuna sapeva dell’esistenza dell’altra. Averle insieme quella sera era equivalente a una miscela esplosiva.
“Un’amica,” disse Andreas, poi incrociò gli occhi di Odoacre: il gatto conosceva Linda, e aveva paventato una terribile punizione ai danni di Brian se l’avesse rivista nei dintorni. Di certo Odoacre non avrebbe rivelato a Lalore di averlo visto in auto con Linda, qualche settimana prima: il gatto sembrava non parlare nè con la bionda, nè con Lalore.
In ogni caso, la serata si prospettava oltremodo pericolosa.
Quando Fumagalli vide gli ospiti, urlò, poi guardò Andreas con terrore. Brian, invece, sembrava stranamente tranquillo, ma solo fino a quando Lalore li raggiunse e la bionda le chiese più informazioni sul soggetto del quadro:
“Si chiama Linda, ma Brian può dire molto più di lei sul suo conto, visto che è una sua amica,” disse Lalore.
Brian divenne cinereo.
“Lin… Linda?”
“Chi è Linda?” chiese la bionda.
“È una collega… mi aiuta nelle indagini,” rispose Brian.
“Non me ne hai mai parlato.”
Odoacre, invece, guardava la scena curioso, poi andò silenziosamente verso il ritratto, che era voltato in modo da non essere visto da chi fosse normalmente accomodato nel salotto. Il gatto restò per qualche secondo a osservare la tela, poi tornò e si piazzò in braccio a Brian.
“Pallino!” disse la bionda, trattenendo a stento l’entusiasmo, “finalmente hai fatto amicizia con Brian!”
Ma Brian non era dello stesso avviso: Odoacre aveva preso ad affondare gli artigli nelle sue cosce, con molta discrezione. E con altrettanta discrezione, Brian si controllava, contraendo appena i muscoli a ogni puntura.
Dopo qualche minuto, suonò il campanello.
Andreas, Brian e Fumagalli si paralizzarono.
“Vado io, tranquillo Andri.”
Dopo interminabili secondi, udirono lo scatto della porta, ma a replicare a Lalore fu una voce maschile: Manuel.
Ripresero tutti a respirare e accolsero il nuovo ospite.
“Lui è Brian,” cominciò Lalore con le presentazioni, ma Manuel la interruppe:
“Conosco già Brian, mentre non posso dire lo stesso di Linda, che conosco solo di nome: piacere, Manuel.”
Fumagalli urlò, coprendo involontariamente l’urlo di Brian, che aveva le unghie di Odoacre completamente conficcate nelle cosce.
Manuel si guardò attorno e ritirò piano la mano che aveva offerto:
“Tutto ok? Ho detto qualcosa di sbagliato? Mi scuso, è solo che ad agosto mi pareva di aver capito che-”
“No, per carità. Linda è… Lei sarebbe… Sarebbe…”
Una vocina completò la frase di Andreas:
“Tua!”
Ora, un orecchio poco attento avrebbe potuto dire che a parlare fosse stato Fumagalli, ma invece fu Odoacre. Fu così che le donne guardarono il pavone (d’altra parte, non sapevano che Pallino potesse parlare, figurarsi camuffare la propria voce), mentre gli uomini fissarono Odoacre. Poi le donne si voltarono verso Andreas. La bionda, quasi con un sorriso di sollievo, Lalore un po’ pallida:
“Stava con te?”
La bionda assunse un’espressione più consona alla situazione: non era bello sentirsi meglio a spese di un’amica, e decise di mostrarsi disgustata.
“Mia!” esclamò Fumagalli. Ora tutti lo guardarono e continuò:
“Scusate, prima volevo dire che lei sarebbe mia, ma l’emozione mi ha giocato un brutto scherzo: non è facile per me parlare dei miei sentimenti.”
“Non mi avevi detto nulla, non immaginavo…” disse Lalore.
“Be’, lo sai che dipingo spontaneamente solo coloro per le quali nutro dei sentimenti, come accaduto per esempio con Mirtilla.”
Lalore e la bionda sorrisero. Odoacre saltò giù dal grembo di Brian, il quale sembrava ora più tranquillo, mentre Manuel restò in silenzio.
“Bene, direi che possiamo cominciare ad andare in cucina: ho preparato un piccolo aperitivo da consumare in attesa di Linda,” suggerì Lalore.
La seguirono tutti, ma Andreas trattenne Fumagalli:
“Certo che hai pensato a un modo assurdo di salvare Brian e me.”
“Non l’ho fatto solo per voi, ma anche per me.”
“Che vuoi dire?”
“Che così facendo ho forzato una sottotrama amorosa tra me e Linda. Andrà chiaramente male, perché immagino che la Robi non voglia perdere la sua succulenta idea di avere la coppia Brambilla Fumagalli, senza contare che Linda è legata a una storia non sua, però avrò almeno un episodio o due in più di tranquillità. Con tutto il rispetto per Billa e il suo passato… No, davvero non è il mio tipo.”
“Sono senza parole.”
“E allora perché hai parlato?”
“Io… Non ci credo: tu stai tentando di manipolare la storia!”
Fumagalli non gli rispose e camminò fiero verso la cucina.
Ma a metà strada, il campanello suonò.
Andreas urlò agli altri già in cucina che ci avrebbe pensato lui, poi abbassò la voce:
“Fumagalli! È perfetto: siamo soli, senza le ragazze, e possiamo tranquillamente spiegare a Linda che non può fare dimostrazioni di affetto a Brian. Siamo a posto!”
Cominciò ad andare verso la porta, ma Fumagalli urlò per farlo fermare:
“No, aspetta: lei potrà anche stare al suo posto, ma come facciamo con la bionda? Linda potrebbe reagire male se la vedesse con lui. E Odoacre? Tormenterà di sicuro uno di voi due in sua presenza. Lascia fare a me.”
Andreas annuì: aprì la porta ma si fece da parte, in modo che a Linda fosse visibile solo Fumagalli. Questi, chiuse gli occhi, e cominciò a fare quanto era in suo potere:scuotere le penne dorsali.
“Fumagalli,” disse Linda, “stai bene?”
Le penne continuarono a muoversi e ad alzarsi, fino a creare una ruota. Per la verità, non essendo naturale, risultò un po’ floscia.
“Non ho mai visto una ruota dal vivo. Sapevo che fosse un segno di corteggiamento,” affermò Linda.
“Giusto,” le rispose Fumagalli, concentrandosi per mantenere il tono della coda.
“I-io…”balbettò Linda, “io non avevo idea che tu…”
“Ebbene sì.”
Fumagalli mosse un passetto verso di lei, ma questa si allontanò e corse giù per le scale. Quando i suoi passi non furono più udibili, Andreas si avvicinò, per quanto possibile, all’amico e disse:
“Ottima performance!”
“Spiritoso. Piuttosto, aiutami a girarmi, ché non ce la faccio con questa cosa enorme.”

  1. A causa di impegni e problemi personali, ho solo tirato i dati, ottenendo i numeri 5-6-7-9-9-10. Null’altro. Nella storia ci saranno sicuramente delle parole con queste lunghezze. Sorry.