Aperitivo per 4 (+1)

Flavor of the Month – Prompt:

Pensa a 12 sapori e inseriscili in una scena che comincia con “L’acqua frizzante era…”

L’acqua frizzante era stranamente salata, come acqua di mare.
“Fumagalli!” urlò Andreas, con il sapore della salsedine (posticcia) in bocca, “sei stato tu a fare questo, per aiutare la Robi con il prompt, non è vero?”
Fumagalli, ai piedi del divano del salotto, mosse alcuni passi verso di lui:
“Mi ha fatto pena: 12 sapori, a una che non riesce a distinguere il prezzemolo dal coriandolo.”
“Sappi che quanto hai appena detto non le varrà come secondo e terzo sapore.”
Fumagalli scosse appena le penne, poi gli diede ragione.
Era quella un sera diversa dal solito: Lalore era andata direttamente dopo del lavoro a un aperitivo con dei colleghi, mentre Andreas e Fumagalli aspettavano che si facessero le otto e mezza per poter uscire di casa e andare a un altro appuntamento. Mancavano ancora una ventina di minuti.
“Hai notato che tutte le volte che la Zafarris assegna un incipit per la scena, ha sempre a che fare con qualcosa di liquido? L’altra volta era un sorso, questa volta è l’acqua…”
Andreas non rispose: era andato in cucina a prendersi dell’acqua frizzante normale.
Quando tornò, Fumagalli si era impossessato del portatile e stava cercando un video su youtube.
“Ti vuoi preparare alla serata con un bel porno pavoneggiante?”
“Decisamente non hai fatto innamorare di te Lalore grazie al tuo senso dell’umorismo. Siamo senza decoder, perciò non ho potuto vedere la diretta sul canale Donna & Donna: oggi pomeriggio hanno intervistato Camilla.”
Fumagalli aprì così il video della breve intervista, dove la conduttrice era in studio, mentre la signora Piacentini era in collegamento da casa sua.
Ogni tre secondi, la regia del programma mandava immagini della copertina del libro, e di mani che lo reggevano aperto: in metro, sulle panchine, sulle coperte stese sull’erba…
“Hai mai pensato alla coincidenza?”
“Sh!”
“Cioè, il marito si chiama Piacentini, e lei pure,” continuò Andreas.
Fumagalli schiacciò con il becco il tasto pausa, e poi disse:
“Ha preso il cognome del marito per motivi pratici, se così possiamo dire.”
Andreas parve aspettare altri dettagli e Fumagalli, a quel punto, urlò.
“Tu stai con sua figlia da anni,” spiegò, “e non lo sai? Il suo vero cognome è Mignatta.”
Andreas scoppiò a ridere:
“Peggio di Pallino! Poveraccia: come ha fatto ad arrivare alla sua età con quel cognome lì. Ovvio che ora scrive quella roba su…”
“Sulle pigne?”
Ciò bastò a spegnere il riso e i commenti di Andreas.
“Signora Piacentini,” diceva la giornalista del contenitore pomeridiano, “il suo successo è ancor più prodigioso se si considera la sua situazione familiare.”
La regia mandò in onda l’immagine di un articolo di un piccolo quotidiano online cremonese, dal titolo Niente può fermarla! e occhiello La corsa inarrestabile della Piacentini, nonostante la zavorra famigliare.
La signora Piacentini sembrò non capire di che cosa si stesse parlando, come del resto anche Fumagalli e Andreas, ma disse:
“Tutti hanno i propri problemi familiari.”
“Sì, ma non tutti hanno un figlio narcolettico e un genero alcolista. Il suo esempio, signora Piacentini, potrebbe essere un faro di luce in un mondo che tende a insabbiare simili problematiche…”
Fumagalli urlò e Andreas prima boccheggiò, poi emise dei versi decisamente sconnessi.
“Non ti vedevo così dal nono episodio della prima stagione de Il trono di spade, quando hanno decapitato-”
“Non farmelo ricordare, e poi non fare spoiler, perché magari qualcuno non ha visto la serie. Comunque non divagare: quel giornalista della presentazione è stato un vero sciacallo se ha scritto una cosa del genere. Davvero, come ha potuto insinuare che io sia un alcolista?”
“Forse perché quella volta eri ubriaco? A proposito, stasera non-”
“Sì, lo so: non devo bere nulla di alcolico.”
Intanto, la giornalista aveva finito con il proclamare l’assoluta necessità di accettazione sociale dei problemi familiari, e la signora Piacentini, a video, pareva essere di nuovo tornata in sé:
“Quello che lei ha detto è sacrosanto e giusto. Ma posso garantirle che mio figlio sta bene. Decisamente molto meglio rispetto a quanto successo quella volta.”
“Ci fa molto piacere,” rispose la giornalista, dopo l’applauso del pubblico in studio, “e suo genero?”
“Mia figlia non è sposata, ma se si riferisce al suo ragazzo, allora le posso dire che avrà di certo qualche problema, ma quello dell’alcol gli manca. Non gli ho mai visto toccare un bicchiere di secco, neanche un boero.”
Andreas non commentò, ma lo fece Fumagalli, addolcendo l’amara medicina:
“Ti ha difeso: non ha negato la narcolessia di Simone, dicendo che era solo svenuto, ma ha chiaramente negato il tuo alcolismo. Mi sembra una cosa positiva.”
“Va be’, io vado a prepararmi.”
Quando Andreas tornò dal bagno, il suo alito profumava di menta, mentre tutta la sua persona era pregna di deodorante dalle note agli agrumi.
Fumagalli, che aveva appena finito di vedere l’intervista, impiegò la sua manciata di secondi per prepararsi, e così uscirono di casa.
Presero la metro e lì Andreas attaccò:
“Non mi dici niente di lei? In fondo, ti sto accompagnando…”
“È una pavonessa-”
“Aspetta: non è che andiamo lì e ci troviamo a essere tre umani e un pavone? Sei sicuro che sia una pavonessa?”
“Sì, lo è. Dicevo, è molto riservata e sensibile, anche se un po’ incasinata. A dirla tutta, io credo che lei ancora non sia venuta fuori dalla sua storia precedente. Però penso, come pure Lalore quando le ho accennato la cosa, che conoscersi dal vivo sia una buona cosa.”
Un uomo basso e tarchiato si sistemò accanto a loro, con in mano una grossa busta con il logo di una friggitoria.
“Andreas, ti prego: spostiamoci, prima che il mio piumaggio si impregni dell’odore del pollo fritto.”
“E come si chiama?” chiese Andreas quando furono in un vagone con un odore più o meno neutro.
“Per ora so solo il suo nome online, che è Blueberry, cioè mirtillo.”
“E… Sai magari se ad accompagnarla è un lui o, per caso, una lei?”
Fumagalli scosse le penne:
“Te lo dico da amico: tu stai scherzando col fuoco, specialmente dopo la cavolata del-”
“Del compleanno di Lalore, me lo hai detto un milione di volte. Ma io sto attento: credi che mi lasci scappare certi commenti in sua presenza?”
Fumagalli non disse più nulla per tutta la durata del viaggio.
Quando arrivarono al luogo convenuto per l’aperitivo, già si distinguevano davanti al locale due sagome: una chiaramente del genere Pavo, e una umana.
Fumagalli fu molto contento di vedere la pavonessa: aveva un folto piumaggio, molto lucido, e aveva l’aspetto di chi poteva portare avanti una abbondante covata.
Le disse il suo nome, e lei fece altrettanto: si chiamava Mirtilla.
Andreas fu molto contento di vedere che l’accompagnatrice di Blueberry era femmina.
Le disse il suo nome e lei fece altrettanto, ma Andreas non lo capì per il rumore di fondo.
Si mossero per entrare e Andreas si sentì in vena di rompere il ghiaccio:
“Sembra quasi un’uscita a quattro.”
“È solo che ho pensato sia meglio non lasciarla da sola all’appuntamento. Ci sono un sacco di depravati in giro,” disse la donna, fredda come il ghiaccio.
“Be’, ad ogni modo, eccoci qua, davanti a un locale per vegani: che cosa non si fa per cercare di far sentire questi giovani a loro agio e far scoccare la famosa scintilla.”
Mirtilla emise un urlo e la donna disse:
Sono vegana.”
Nessuno aggiunse altro fino a che non si furono seduti al tavolo, e ognuno ebbe il piatto pieno di antipasti vari, dalle pizzette alle insalate di cereali.
Fumagalli e Mirtilla cominciarono a parlare e, implicitamente, lasciarono fuori dalla conversazione i due umani. Allora Andreas tentò di nuovo di instaurare un dialogo:
“Tu che cosa fai nella vita?”
La donna restò con una fetta di zucca al forno in bilico sulla forchetta e lo guardò:
“Mi spiace, credo di non poterlo dire. Ci sono un sacco di stalker, maniaci… non posso rivelare nulla di personale.”
“Ma, almeno, come hai conosciuto Mirtilla?”
“Per lavoro, ma non aggiungerò altro.”
Andreas si chiese dal primo piatto di focaccine al rosmarino fino alle mini cheescake (ovviamente vegane) perché la donna lo trattava esattamente come facevano i membri della famiglia di Lalore.
Ad ogni modo, l’appuntamento terminò e, una volta in metro, Andreas disse:
“Mi sa che è andata male: non le hai fatto nemmeno vedere la ruota.”
“È raro darla a vedere al primo appuntamento.”
Andreas lo guardò dubbioso, e Fumagalli continuò:
“Credo sia andata bene, nonostante sia chiaro che Mirtilla sia ancora troppo coinvolta con il suo ex. Comunque penso che ci rivedremo, se per te e Lalore va bene accompagnarmi agli appuntamenti.”
Andreas sorrise all’amico.
Quando rientrarono in casa, trovarono Lalore in cucina, seduta a tavola davanti a una tazza di camomilla mentre scorreva in dito sul telefono. Chiese immediatamente come fosse andato l’appuntamento e, quando Fumagalli finì di raccontarlo, disse:
“Sei dolce come il miele: chiunque sia il suo ex, lo puoi sicuramente cancellare dal suo cuore, se lo vuoi.”
Fumagalli le si strofinò come un gatto.
“Ah, Andri, è arrivata una notifica di ricezione di un pacco: sarà il decoder.”
“E dove è?” chiese Andreas, che istintivamente si mosse verso il salotto. Lalore riuscì a fermarlo:
“No, c’è solo la notifica: lo ha preso per noi il signor Cavalleri.”
“Chi?”
“Il vecchietto della porta accanto.”
“Ah, il signor buongiorno e buonasera. Vado a citofonargli.”
“Andri, è mezzanotte: non mi sembra il caso. Dai, intanto comincia a prepararti per andare a letto. Io finisco di bere questa e ti raggiungo,” disse Lalore, muovendo la tazza della camomilla fumante per il manico.
Andreas si lavò i denti tutto contento, perché il giorno dopo avrebbe potuto procedere all’installazione del decoder. Si mise a letto, ma poi si ricordò che stava parlando di un apparecchio della Asir sat.
Tornò in cucina, in maglietta intima e boxer, dove Lalore stava scorrendo il dito sul telefono. Le disse:
“Ti è rimasta dell’acqua calda per una camomilla?”