Ab-bracci

Romantic Discussion Squares – Prompt:

Hai lanciato il prodotto concorrente degli SweetHearts Conversation Hearts1 giusto in tempo per San Valentino, ma hai dovuto renderli diversi abbastanza per non incappare in guai con la legge. Come hai fatto?

In quei giorni le pagine dei maggiori quotidiani online parlavano di una sola cosa: il Festival di Sanremo. Scorrendole per bene, si arrivava anche a notizie più rilevanti, come le previsioni del tempo che, almeno quella volta, non si erano sbagliate: quel sabato era soleggiato e relativamente tiepido. Questo, però, voleva anche dire che forse si sarebbero rivelate corrette anche per i giorni a venire nei quali, sempre a parer dei meteorologi, ci sarebbe stata una nuova perturbazione. Lalore suggerì perciò di cogliere l’occasione e fare tutti e tre una passeggiata in centro.
Per evitare problemi di parcheggio, decisero di andare in metro. Lì sul marciapiede del tunnel della rossa, videro i soliti poster pubblicitari. Tra manifesti di banche e calde mete vacanziere, ne notarono subito uno nuovo, piuttosto sibillino.
Rappresentava un cuore, molto stretto e tutto in rosso, su uno sfondo nero. C’era una sola scritta, rossa anch’essa: presto.
“Chissà che prodotto pubblicizzerà questa campagna,” si chiese Fumagalli mentre il rimbombo della metro in arrivo diventava sempre più forte.
“Mah, sarà qualche prodotto per la protezione delle arterie,” disse Andreas.
I tre decisero di andare direttamente al Duomo e di lì passeggiare, senza una meta precisa.
Appena risalite le scale dell’uscita della metro, videro dei ragazzi con i giubbetti gialli che si avvicinavano ai passanti.
A Milano i ragazzi vestiti in quel modo volevano dalle persone una sola cosa: un’iscrizione in palestra.
Andreas fece in modo da ignorarli e sentì solo vagamente ciò che la ragazza con il giubbetto disse:
“Volete un bacio di cioccolata?”
“Come? Un bacio?” chiese Lalore.
“No, non un bacio, ma un Braccio di cioccolata.”
I tre guardarono la ragazza incuriositi, perché non capivano di che cosa stesse parlando. Ma Andreas la stava guardando ancor più intensamente, perché gli pareva di aver già incontrato quella ragazza, anche se vestita in modo leggermente diverso.
“Che cos’è un Braccio?” chiese Lalore.
“È quanto serve per comporre un romantico abbraccio,” disse la ragazza come se stesse recitando una poesia melensa. Poi prese da un sacchetto che aveva lì poggiato per terra tre oggetti a forma di accento circonflesso, grandi quanto la metà di una banconota da cinque euro:
“Ecco a voi tre Bracci.”
Fumagalli urlò:
“Ma come bracci? Vorrà dire braccia, visto che prima parlava di abbraccio!”
“No, volevo proprio dire Bracci,” ribadì con fermezza la ragazza.
“Ma bracci è il plurale di braccia quando si intende un oggetto: i bracci di un candelabro, di una croce…”
Lalore carezzò Fumagalli, e questi si quietò.
“Se li trovate di vostro gradimento,” continuò la ragazza, “lì all’outlet c’è l’offerta lancio del prodotto,” poi si voltò e approcciò una coppia di passanti.
Andreas, Lalore e Fumagalli mossero qualche passo e si fermarono ad esaminare i tre Bracci che avevano ricevuto.
Erano ricoperti da una stagnola nera finissima, con dei cuoricini rossi esattamente uguali a quello del manifesto in metro. Tecnicamente, sarebbe stato più corretto dire che erano sommariamente ricoperti dalla stagnola: alcuni punti dei Bracci erano scoperti, lasciando intravedere il marrone del cioccolato.
Lalore e Andreas cominciarono a scartarli e notarono che, al loro interno, c’erano dei bigliettini.
Lalore lesse il proprio:
“La fortuna aiuta gli audaci, proverbio latino.”
Poi Andreas condivise il contenuto del proprio e di quello che aveva scartato per Fumagalli:
“Uno dice ‘chi non risica non rosica, proverbio italiano’, mentre l’altro dice ‘ricorda di osare sempre, di D’Annunzio’.”
“Mi aspettavo qualcosa di più romantico,” disse Lalore con il foglietto in mano e il cioccolatino nell’altra, pronto a essere portato alla bocca.
Andreas mangiò subito il proprio e, mentre masticava, aiutò Fumagalli ad assaggiare il proprio.
“Non sono molto saporiti, non trovi?” disse Lalore.
Andreas le diede ragione: aveva colto un vago sapore amarognolo di cioccolato fondente, ma nulla di più.
Camminarono ancora un po’, fino a che notarono l’outlet che aveva indicato la ragazza con il giubbetto giallo. Lalore diresse i propri passi in quella direzione o, più precisamente, verso un cartello che si riferiva proprio ai Bracci.
Che cos’è un Braccio? È ciò che rende possibile la dimostrazione dei sentimenti più sincera e igienica al mondo: l’abbraccio! Senza di esso, che cosa sarebbe infatti un ab? Mostra allora i tuoi veri sentimenti a chi ti è intorno con il Braccio, il cioccolatino dell’affetto a ridotto contenuto di zuccheri e ricco di proteine2!
“Ecco perché non sono come gli altri cioccolatini,” disse Lalore, “è perché sono dietetici. E hanno le proteine!”
“E allora?” disse Andreas.
“Le mie colleghe sostengono che una dieta iperproteica possa avere effetti positivi sul fisico.”
“Appunto: le tue colleghe, non i medici.”
“Andri!”
Andreas le si avvicinò e le diede un bacio:
“Non volevo offendere te o le tue colleghe. Intendevo solo dire che non vorrei che seguissi una moda passeggera, tralasciando il fatto che sei bellissima così come sei. Comunque va bene,” disse cominciando a mettere piede nel negozio, “entriamo.”
Lalore gli sorrise e, insieme a Fumagalli, lo seguì nel negozio. I tre andarono da una commessa vestita da cioccolataia, accanto a un sacco nero, tipo quello della spazzatura, ma decorato con i cuoricini rossi.
“Salve,” salutò Lalore, “vorremmo 100, 150 grammi di Bracci.”
“I Bracci si comprano a unità fondamentali.”
Fumagalli urlò:
“Ma è corretto: l’unità fondamentale della massa è il chilogrammo, e il grammo è un suo sottomultiplo.”
La cioccolataia alzò un indice e lo scosse:
“I Bracci si comprano a multipli di quattro, non in grammi, chilogrammi, once o libbre.”
“Perché multipli di quattro?” chiese Andreas.
“Perché per fare un abbraccio servono quattro Bracci. Quanti, allora?”
Lalore e Andreas si guardarono e comprarono 4 abbracci che la cioccolataia, probabilmente finta, mise in un sacchetto trasparente. Già si vedeva chiaramente che uno dei Bracci non era stato bene incartato, risultando di fatto a maniche corte ben prima del tempo, nonostante il clima tutto sommato mite di quel sabato.
I tre pagarono e uscirono dal negozio, proseguendo la loro passeggiata per un’altra oretta, poi rientrarono a casa.
La sera, dopo cena, Lalore e Andreas erano seduti sul divano, con il televisore acceso sul canale nazionale, al momento del telegiornale:
“Cronaca: maxi rissa a Milano nei pressi del Duomo per accaparrarsi dei cioccolatini appena lanciati sul mercato. Vediamo il servizio.”
Le immagini mostravano esattamente il luogo nel quale Lalore, Andreas e Fumagalli avevano passeggiato, ma l’atmosfera era completamente diversa. C’era un’orda di persone assiepata davanti l’ingresso dell’outlet che urlava confusamente.
La voce fuoricampo spiegava che a Milano era stato lanciato un nuovo prodotto, un cioccolatino con un ridotto contenuto di zuccheri e più alto contenuto proteico, chiamato Braccio. Ciò aveva generato un’isteria di massa: tutti volevano acquistare i Bracci. La voce fuoricampo si interruppe e si sentì l’audio originale:
“Le proteine! Non voglio ingrassare con gli zuccheri!” urlava una donna.
La voce fuoricampo riprese, spiegando che c’erano stati dei contusi, tra cui qualcuno dei ragazzi che distribuiva campioni gratuiti. Lì, apparve di nuovo la ragazza che li aveva abbordati, e Andreas la guardò con più attenzione, questa volta riconoscendola: era la ragazza che stava allo stand di raccolta fondi agli Oh bej! Oh bej!.
“No,” disse, “non può essere di nuovo lui…”
“Lui? No, Andri, è lei, la ragazza che oggi ci ha offerto i Bracci all’uscita della metro.”
“Ti va una camomilla?”
“Non saprei, io…”
“Ne porto una anche a te,” disse Andreas alzandosi dal divano per andare in cucina.
Lalore guardò Fumagalli dubbiosa, e questi le disse:
“Vado a vedere che cosa gli sta passando per la testa.”
Andreas e Fumagalli si ritrovarono così da soli in cucina.
“Hai capito, vero?” disse Andreas mentre versava l’acqua nel pentolino.
“Che forse c’è lo zampino di Odoacre? Non so…”
“Ma certo che c’è! Quello in metro non è un cuore rosso, ma il suo testone stilizzato! E questi Bracci, non sono braccia piegate all’altezza del gomito, ma delle lambda.”
“Non capisco: che c’entrano le lambda?”
“Te lo spiego io, che ci convivo da un anno: la lambda è ciò che ottieni quando tagli a metà la prima A di Asir Sat,” disse Andreas indicandosi il fianco tatuato.
Fumagalli urlò:
“Odoacre è stato capace di copiare i cioccolatini romantici più famosi d’Italia!”
“E giusto in tempo per San Valentino!”
“Però ha avuto classe: li ha copiati, staccandosene sufficientemente. Li ha anche resi più sani inserendo delle proteine negli ingredienti.”
“Ma quali proteine, ma figurati se-”
“Ho letto gli ingredienti sull’involucro: hanno farina di fagioli borlotti. Lui o i suoi collaboratori hanno avuto un colpo di genio, visto che i fagioli sono più economici delle fave di cacao.”
“Non provare a dargli ragione o anche solo ad ammirarlo per la sua nuova impresa pseudo-criminale,” gli intimò Andreas puntandogli una tazza ancora vuota.
“Guarda, mi spiace ammetterlo, ma devo dargli un po’ ragione. Tutto il commercio per una festa dove invece di celebrarsi l’amore, si celebra la sua ostentazione, come se più spendessi e più amassi.”
Andreas scosse la testa:
“Sei solo cinico. Dici così perché passerai questo secondo San Valentino della tua vita da solo, visto che Billa ti vede solo come un amico. Anzi, lo dici proprio perché la frequenti troppo e stai prendendo le sue stesse idee da figlio dei fiori.”
Fumagalli scosse le penne.
“Scusa,” disse Andreas, “ma non sopporto che gli affari per quel gattaccio vadano sempre meglio. Vuoi mettere l’eco mediatica, la pubblicità nazionale gratuita che si è beccato con quel servizio al telegiornale? Dai, andiamo di là.”
Così dicendo Andreas prese tra le mani il vassoio nel quale aveva messo due tazze e una scodella di camomilla, e tornò in salotto.
“Grazie Andri,” disse subito Lalore, poi aggiunse, “non posso ancora crederci: abbiamo corso un rischio enorme, se solo ci fossimo trovati lì nei pressi dell’outlet qualche ora più tardi. Però devo dire che la gente è un po’ matta: bastava andare sul sito dei Bracci per poter comprarli.”
“Hanno un sito? E tu ci sei stata?”
“Sì. Ho comprato una confezione da 10 abbracci in una bellissima scatola a forma di cuore rosso.”
Andreas si era fermato al conteggio della quantità di Bracci che Lalore aveva effettivamente comprato, poi sospirò.
“L’ho presa per noi, per festeggiare San Valentino insieme,” sembrò giustificarsi Lalore.
“Certo, hai avuto una bellissima intenzione,” la tranquillizzò Andreas, “e sai mica se sul sito vendono i Bracci in abbinamento a uno spumante, magari della Vitivinicola 7 acri?
“Non so, non ci ho fatto caso. Perché?” chiese Lalore.
“Perché in quel caso mi immagino che sarebbe decisamente brut.”

  1. Nella storia, ambientata in Italia, si farà riferimento a un altro prodotto famoso.
  2. Rispetto alla media dei prodotti analoghi sul mercato.