La condizione della donna

Character Construction – Prompt:

Costruisci un personaggio usando almeno una delle parole per ogni lista1. Poi, scrivi una scena che lo includa e che contenga la frase ‘non andò come previsto’.

Una mattina, appena uscito di casa per andare al lavoro, Andreas ricevette una chiamata da un numero sconosciuto.
“Andreas, sono io,” rispose una voce di donna.
“Io chi?”
“Brian.”
Andreas dovette fare mente locale, perché ancora gli sembrava strano quanto successo al suo amico personaggio.
“Come stai?” gli chiese.
“Sono in narrazione, e mi piacerebbe vederti. Ho davvero bisogno di una birra con i miei due amici. Stasera al solito pub?”
“Brian… Brianna… non credo sia una buona idea. Voglio dire, tu e io da soli…”
Brian rise:
“Credi che abbia paura di te? Sono una bella donna, ma ti faccio notare che in una mia vecchia avventura, ero un esperto di arti marziali, e mi ricordo bene molte mosse.”
“Ma figurati, che cosa vai a pensare. È semplicemente che per gli altri sei pur sempre una donna, e non voglio che Lalore o qualcun altro pensi che stia avendo una storia con te.”
“Maledetto Salinks e la sua idea di rendermi donna!” esclamò Brian rabbioso, “e sia: venite tutti e tre. Dopotutto, Lalore è davvero una donna adorabile. Però non transigo sul posto: non portarmi a uno dei soliti posti da aperitivo milanese. Ho bisogno di un vero hamburger e di una sana birra. Non togliermi anche questo.”
“Affare fatto. Lo dico subito a Lalore.”
Questa non sembrò avere nulla da ridire e, anzi, trovò l’idea del pub piuttosto divertente.
La cosa non andò però come previsto.
Infatti, appena Andreas fu rientrato a casa, Lalore gli corse incontro, profumata di bagnoschiuma e con i capelli ancora bagnati, e gli disse:
“Ho pensato di estendere l’invito.”
Andreas non ebbe la forza di chiedere a chi, e rimase con la bocca piena di una saliva che non riusciva a mandar giù.
Lalore gli rivelò le identità dei due invitati supplementari, e la cosa lo fece inorridire, quando pensò a che cosa stava andando incontro Brian: uno era il suo attuale spasimante, Manuel (‘ho visto come lui la guardava, l’altra volta. Secondo me potrebbero essere una bella coppia’ aveva detto Lalore), e l’altro la sua vecchia fiamma, la bionda (‘chissà: magari un po’ di gelosia tra le due donne potrebbe accelerare o creare nuove dinamiche amorose’).
Non si prospettava per nulla una bella serata per il suo amico, e Andreas pensò di intervenire in suo soccorso.
“Oh,” urlò cercando di risultare convincente, brandendo il telefono in mano, “Brianna ha avuto un piccolo imprevisto: mi chiede se posso passare a prenderla.”
“Povera, mi dispiace.”
“Anzi, facciamo così: vado adesso da lei, poi ripasso qui e andiamo insieme. Fumagalli, vieni?”
Fumagalli si preparò e fu subito pronto.
“Che succede a Linda? Cioè Brian… No aspetta, Brianna,” chiese Fumagalli una volta in auto.
“Niente: dobbiamo semplicemente avvertirlo del pericolo e, lì per lì, non ho trovato nessuna scusa decente per poterlo contattare,” poi Andreas prese il telefono e chiamò Brian.
“Dove sei?” gli domandò.
“Sono praticamente arrivato. Arrivata. Al diavolo: ci sono quasi.”
“Aspettami lì: ti raggiungo a breve.”
Andreas arrivò sul posto dopo qualche minuto, accostò davanti al pub e riconobbe l’amico, con tacchi e scarpe nere. Brian dovette notarlo a sua volta, perché lo salutò con la mano, poi si avvicinò all’auto. Andreas aprì la portiera lato passeggero e lo fece montare nell’abitacolo.
“Perché non scendete? Ma,” disse Brian, “Lalore non c’è?”
“Non ancora. Dobbiamo parlare,” disse Andreas.
“Ci puoi ben scommettere che dobbiamo parlare, specialmente ora che siamo ancora soli.”
“Ecco, appunto-” cominciò Andreas mentre si rimetteva in strada per tornare a casa a prendere Lalore.
“Tu non sai che razza di capitolo mi ha fatto vivere Salinks. Lo sai che cosa ha fatto?”
“No, ma credo che-”
“Ero all’università di Gottinga per alcune ricerche, e arriva… lui.”
“Lui chi?” chiese Fumagalli dal sedile di dietro.
“Il mio interesse amoroso. Questo tedesco con i capelli lisci e biondi, le sopracciglia sottili, praticamente rade, e gli occhi piccoli. Il modo in cui mi guardava, in cui flirtava… Lo so che finiremo a letto. Spero solo che Salinks non arrivi a descrivere nessun amplesso, e che invece si fermi prima, perché non potrei sopportarlo. Ma, in fin dei conti, il punto non è nemmeno questo.”
Andreas, ammutolito, aspettò che Brian esponesse il proprio pensiero:
“Tedesco, biondo, atletico e magro allo stesso tempo. Gli occhi blu, il naso all’insù… Non capite? È più bello di me, di quando ero ancora io, il vero Brian.”
“Guardala così: meglio con uno bello, che con uno brutto,” disse Andreas.
Fumagalli urlò, e Andreas si corresse:
“No, scusa, ho detto una scemenza. ”
“Non sto parlando di invidia, di competizione sulla massa muscolare o sulle dimensioni del pene, ma… se Salinks ha creato questa forma fisica, vuol dire che se mai riuserà la mia psicologia per un altro personaggio, potrei molto probabilmente avere il corpo di questo Johannes, e non più il mio. Certo, il mio corpo cambiava un po’ di storia in storia, ma ero sempre io. Ora, invece… Salinks sta veramente crescendo tanto come autore.”
Brian aveva la voce rotta e Fumagalli gli prese con il becco un fazzoletto di carta da un pacchetto che aveva trovato lì dietro.
“Se ti può far piacere, non possiamo dire lo stesso della nostra autrice,” disse Andreas, “la Robi è così a corto di idee narrative, che ha deciso di continuare un altro anno con questi prompt.”
Brian ridacchiò, poi si soffiò il naso e disse:
“Grazie, siete dei veri amici. Ma poi, tutto sommato, la poca creatività della vostra autrice mi torna comoda: posso venire da voi quando voglio ed essere il vecchio Brian, come in questa serata.”
“Ecco, a questo proposito, c’è una cosa che devo dirti,” cominciò Andreas, poi spiegò la presenza dei due invitati extra.
“E me lo dici ora che siamo qui, sotto casa tua?” urlò Brian, “non posso nemmeno dire che ho… che ho… i crampi mestruali.”
Andreas rabbrividì:
“Per favore, non parlare così: ancora non riesco a conciliare la tua vecchia immagine con la nuova. Tu per me non hai di quei problemi.”
Guardarono Lalore venire fuori dal portone e avvicinarsi alla macchina.
“Ah, sto davvero cambiando,” disse Brian sconsolato, “il vecchio Brian non avrebbe pensato a una scusa per scappare. E sia.”
Quando i tre più il pavone arrivarono al pub, Manuel era già seduto con un piccolo boccale di birra in mano, mentre la bionda era seduta di fronte a lui, ma di traverso, come se fosse in procinto di andare via.
Lalore e Andreas avanzarono, mentre Brian alzò il mento e prese a seguirli con l’aria fiera di un soldato pronto ad andare a morire, catturando involontariamente l’attenzione degli uomini del locale. Ultimo, con la sua coda ben distribuita, Fumagalli, che si sedette a capotavola, fronteggiando Brian all’altro estremo, seduto a sua volta tra la bionda e Manuel. Questi sembravano avere lo stesso atteggiamento nei confronti della propria commensale: la squadravano, però in modo diverso. Manuel le sorrideva, mentre la bionda ne scrutava ogni movimento, come alla ricerca di qualcosa.
“Come mai in ritardo?” chiese infine la bionda.
“Colpa mia,” disse Brian, “non riuscivo a trovare un paio di calze non smagliate.”
Fu quanto si riuscì a dire prima che il cameriere arrivasse a prendere le ordinazioni:
“Un doppio cheeseburger con doppia salsa barbecue, patatine e una birra grande,” disse Manuel quando toccò a lui.
“Anche per me,” si limitò a dire Brian.
Quando il cameriere se ne fu andato, Manuel si rivolse ai commensali, indicando Brian:
“La ragazza ha veramente dell’appetito.”
“Che cosa vorresti insinuare? Che una donna non può mangiare quanto vuole?” rispose Brian, vagamente indispettito. Manuel si scusò:
“No, anzi, era un complimento. Essere una buona forchetta è una buona cosa.”
“Su questo ti dò ragione. La mia ex aveva-”
Fumagalli urlò e Brian si interruppe: tutti lo stavano guardando.
“La mia ex fiamma, che cosa avrete mai capito. Dicevo, che lui mangiava solo insalate e barrette per mantenere il fisico. Il suo gattaccio mangiava praticamente più di lei. Lui. La sua bestia mangiava paté e fegatini, e lui e io dei pastoni dietetici. E io stavo lì, in trappola con lui e quella bestia di gatto.”
“Linda,” disse la bionda.
“Brianna, prego.”
“Bri… Brianna: hai qualcosa contro i gatti?”
“No, solo contro uno in particolare. Se tu solo lo conoscessi, e intendo conoscerlo sul serio, lo odieresti anche tu.”
“Confermo,” disse Andreas.
“Impossibile: sono tutte creature adorabili,” si impuntò la bionda.
“Scusate se mi intrometto,” disse Lalore, “Brianna, forse non lo sai perché quella volta che avremmo dovuto essere tutti insieme da noi, tu hai avuto un imprevisto e non sei stata dei nostri, ma lei parla così perché ha un gatto. Se ci fossi stata, lo avresti conosciuto.”
“Non mi ricordo di questa occasione. Ma quando è successo? Che imprevisto?” chiese Brian.
“Qualche mese fa, forse ottobre, in occasione della fine del ritratto che Fumagalli aveva dipinto per te,” disse Lalore.
“C’eravamo tutti,” disse la bionda, distratta, “anche Brian.”
“Ti prego,” le disse Lalore, “non farti più del male. È stato uno stupido e un cafone a sparire così.”
Lalore era davvero una persona ben educata.
“Hai ragione. Penso di essere ormai matura abbastanza da capire che gli uomini sono tutti-”
“Tutti…?” chiese Brian.
“Già, tutti come? Pensate voi donne di essere migliori?” rincarò la dose Manuel.
Lalore rise, poi disse:
“Manuel, escludendo Fumagalli, siamo tre donne e due uomini: non credo sia una conversazione dalla quale tu e Andreas possiate uscire vincenti.”
“Non ci scommetterei,” disse Brian.
Le due donne lo guardarono confuse.
“Cioè… sono una pessima donna.”
“Anche la donna più orribile è meglio di… Ecco, prendiamo come esempio proprio quello screanzato del mio ex, che è sparito senza una parola.”
“Brian mi era sembrato una brava persona,” disse Manuel.
“Ben detto,” approvò il diretto interessato.
“Ve lo raccomando: ad esempio, lasciava sempre i calzini sporchi ai piedi del letto o, al massimo, nei pressi del cesto della biancheria.”
Manuel rise:
“Lo faccio anche io: poi, regolarmente, una volta ogni due settimane, raccolgo tutto.”
“Esatto!” esclamò Brian, “è una questione di efficienza, invece di fare lo sforzo tutte le volte.”
Il cameriere arrivò con le ordinazioni e Andreas, sollevando il suo bicchiere di aranciata, disse:
“Qualunque siano i difetti di uomini e donne, beviamoci su.”
Fu così che la serata proseguì, senza discorsi di genere.
Quando fu il momento dei saluti, Manuel si avvicinò a Brian:
“Scusa Brianna, ma devo proprio dirtelo. Tu sei… Tu sei una donna diversa dalle altre. Affascinante ma pratica in un senso che non ho mai visto in nessuna… ti sembrerà strano, ma mi sembri quasi un uomo.”
A Brian vennero le lacrime:
“È il complimento più bello che tu potessi mai farmi,” e gli buttò le braccia al collo.
La cosa fece evidentemente felici due persone: Manuel, che sorrideva e massaggiava la schiena femminile di Brian, e Lalore, che sentiva di aver fatto da Cupido.
Poi Brian, come se fosse stata una donna timida, si ritirò dall’abbraccio:
“Io… non capisco… devo…”
Lasciò il locale senza aggiungere nessun’altra parola.

  1. Lista completa nel link: sono tutte caratteristiche fisiche