Un POVero personaggio

Madder Libs – Prompt:

Pensa a un colore inusuale, una qualità fisica desiderabile, un animale, un autore famoso, un gerundio, un numero, un avverbio1. Usali in una scena che comprenda la frase: “Che cos’è”.

Quella sera Andreas stava per introdurre nel proprio corpo fibre e vitamine: lattuga e pomodori. Certo, erano solo una foglia e un fettina rispettivamente, e inserite in un hamburger enorme, corredato da patatine fritte cosparse di sale e maionese, ma poco importava: erano verdura fresca, accompagnata da una bottiglia d’acqua, perché a casa non c’era più Lalore a preparagli una camomilla in caso di ubriacatura.
L’unica birra al tavolo era quella di Brian, che si godeva nel pub quella serata tra uomini (pardon, maschi, perché oltre loro due c’era anche Fumagalli). Infatti, in quel periodo non gli capitava spesso di essere autonomo nei suoi momenti di narrazione, visto che la bionda lo voleva a sé tutte le volte. Ma quella sera il gioco era stato facile: le aveva tranquillamente proposto di unirsi a loro, e lei aveva rifiutato, come previsto.
“Non credo sia il caso: tu sei amico di Andreas, ma io lo sono di Lalore,” gli aveva detto.
Odoacre soffiò a Brian, ma lo dovette lasciar perdere, perché nel frattempo la bionda se lo era preso in braccio:
“Pallino, stasera ci guardiamo un bel film, io e te.”
Così, nel pub, Brian sorrideva tutte le volte che gli veniva in mente l’immagine di Odoacre bloccato sul divano davanti al televisore.
“Beata lei,” diceva invece Andreas, perché il suo decoder parlava ancora una lingua non definita, e che non poteva proprio cambiare. Con fatica e molti tentativi era riuscito a configurare il decoder e a fare la scansione satellitare, ma era ancora alla ricerca della voce di menù per quella digitale. Gli mancavano ancora un po’ di canali, e ne soffriva.
“Se non puoi mandarlo in garanzia, perché non ti prendi un nuovo decoder?” chiese Brian con il boccale in mano.
“Perché spendere soldi per uno nuovo? Quando torna Lalore, controllerà quegli sgorbietti e tradurrà tutto.”
Brian guardò prima Andreas, poi Fumagalli, il quale si limitò a becchettare la propria insalata scondita.
“Che cos’è quello sguardo? Credi che non tornerà?”
“Non posso esprimermi: per quanto Lalore mi abbia fatto una splendida impressione, non la conosco bene quanto la conosci tu.”
Fumagalli urlò, poi aggiunse:
“Bene, assodato questo, Brian, che ci dici della tua indagine?”
“La figlia di una cugina della cognata della madre dell’attrice, molto intima con quest’ultima, è finalmente uscita dal coma nel quale era piombata dopo uno strano incidente stradale nel quale è stata investita. Ha un’amnesia, e perciò non ricorda nulla di quanto è accaduto dopo del 2002, e ciò che è successo prima di quell’anno le è confuso. Ma i medici sono confidenti.”
“Ti rendi conto,” disse Fumagalli, “che non appena riacquisterà la memoria, la dovrai mettere sotto protezione o proteggerla tu stesso, perché il responsabile dell’investimento, se non accidentale, ma intenzionale, potrebbe rifarsi vivo e ucciderla?”
“Sì, è un pensiero che ha già avuto, e credo che Salinks2 lo abbia scritto nelle pagine del racconto.”
“Se fossi in te,” ribatté Andreas, con un sorriso malizioso, “io un po’ di protezione proverei a dargliela anche ora.”
Brian sorrise malandrino, e quando Andreas comprese, gli scappò un suono di sorpresa:
“Ci sei già andato a letto?”
Brian alzò le spalle in segno di discolpa:
“È il mio personaggio.”
“Ma, subito? Subito dopo che lei si è ripresa dal coma?”
“Qualche giorno dopo, al secondo colloquio con lei.”
Brian comprese lo sbalordimento negli occhi di Andreas e Fumagalli, e continuò:
“Ma non nel letto d’ospedale! L’avevano dimessa. E poi conoscete il mio personaggio… E, a mia discolpa, posso dire che l’ho fatto per lei: mi diceva che non si ricordava nemmeno più l’ultima volta che era stata toccata da un uomo.”
“Forse perché aveva problemi di memoria?” suggerì Fumagalli.
Brian assunse un’espressione pensosa: era davvero chiaro che non era più un brillante investigatore, ma solo un giornalista di nome Filippo.
“Era bella, almeno?” chiese Andreas.
“Non il mio tipo, troppo… Era un po’ come… Come quella donna lì dietro.”
Andreas si voltò, mentre Fumagalli bevve dalla sua ciotola.
“Così longilinea, con le gambe lunghissime?” chiese conferma Andreas.
“Sì, così longilinea e con le gambe lunghissime.”
“E anche lei con i capelli così neri?”
“Sì, anche lei con i capelli così neri.”
“E anche con quel naso un po’ lungo e le palpebre calanti?”
“Sì, anche con quel naso un po’ lungo e le palpebre calanti… No aspetta… Non può essere… ”
Se Brian fosse stato un pavone come Fumagalli, avrebbe urlato, invece guardò la donna in silenzio.
Sembrava una morta, pallida e di una magrezza accentuata da un tubino nero. L’unico tratto che le dava vita era il rossetto, rosso cadmio, decisamente eccessivo, specialmente su un volto con quell’incarnato.
“Che c’è?” chiese Andreas mentre raccoglieva le ultime tracce di maionese dal piatto con una patatina.
“Quella donna, lì, non è come lei, è proprio lei!”
Fumagalli, che poteva, urlò, poi disse:
“Come può essere qua? Come ha cambiato storia? Non pensavo potesse succedere a tutti i personaggi in narrazione di intrecciarsi alle storie di altri personaggi.”
“Non so che cosa dire, non lo credevo nemmeno io…”
“E se fosse lei la protagonista della tua storia?” azzardò Andreas.
Brian sbiancò, e Fumagalli aggiunse:
“O, magari, è un POV 3alternativo al tuo.”
“Dici?”
“Sì,” spiegò Fumagalli, “anzi, penso che sia una cosa plausibile. Se lei ha l’amnesia, questo potrebbe essere un buon modo di svelare al lettore alcune cose proprio mentre queste vengono rivelate anche a lei, o mentre le rivengono in mente. È un lavoro di scoperta parallelo e complementare al tuo. E il lettore, mettendo insieme i dettagli che le tornano in mente, più quanto tu hai scoperto, può fare 2+2 e trarre delle conclusioni in anticipo.”
Brian rimase in silenzio, sorseggiò un po’ di birra, poi disse:
“Non saprei: il lettore che scopre tutto prima del protagonista?”
“Guarda che succede molto più spesso di quanto tu non creda: in libri, ma anche in telefilm. Ad esempio, ne Il trono di spade, si sa da molto tempo che Jon Snow è-”
“Non dirlo! Non dirlo!” urlò Andreas, sputacchiando in giro pezzetti di pomodoro, perdendo così alcune delle fibre e molecole di licopene che avrebbe potuto ingerire quella settimana. Aggiunse, in modo più garbato:
“Comunque, potrebbe essere come dice Fumagalli. Il tuo racconto sembra stare dilatandosi, la tua indagine sembra essere lunga e complessa.”
“Sì. Credo sia una novella, a questo punto.”
“Quindi potrebbe anche starci un cambio di POV.”
Brian guardò la donna, che mangiava delle patatine a un tavolo, da sola, poi mormorò sovrappensiero:
“Se così fosse, se davvero Salinks le ha dato il ruolo di secondo POV, allora, come già supponevo, è un personaggio chiave.”
Bevve ancora, poi sembrò perso a guardare il piatto, ancora non vuoto.
“Pensi al tuo caso?” chiese Fumagalli.
Brian non rispose, e anche Andreas si volle accertare delle condizioni dell’amico:
“Che cosa c’è?”
“Salinks sta crescendo: non credo che abbia mai usato altri personaggi, oltre me, pur cambiandomi nome e aspetto fisico.”
“E allora?” lo incalzò Andreas.
“Potrebbe non usarmi più.”
“Ma anche tra una storia e l’altra non ti usa più.”
“Sì, ma fino a ora sono stato l’unico. Ora c’è un altro protagonista, se fosse vera la storia del secondo POV.”
“Be’, ma ci sei già passato nei periodi di pausa,” constatò Fumagalli, “tra una storia e l’altra. Non credo che sia molto diverso da ciò che capita quando la Robi interrompe la narrazione di settimana in settimana. È come un sonno del quale non abbiamo memoria, e che si interrompe bruscamente facendoci ritrovare lì, in una nuova storia, dove ci sembra non solo di non esserci mai fermati, ma di aver anche vissuto, nel frattempo.”
“Ma sì,” concluse Brian, “e poi non ha senso pensarci. E anche se siamo alla mercé di qualcun atro, almeno le nostre vite hanno un senso. Qualcuno ci legge.”
“E chi lo sa,” disse Andreas, “noi abbiamo scoperto che anche la Robi, molto probabilmente, non è reale, e vive invece in una simulazione.”
Brian fece per bere, ma in quel momento la mano della donna gli si poggiò sulla spalla:
“Filippo!”
“Linda, che sorpresa vederti qui!”
Brian le presentò i suoi amici, poi le chiese di prendere una sedia e di accomodarsi, visto che quella prevista per il quarto commensale del tavolo era occupata dalla coda di Fumagalli. Linda, invece, si sedette sulle cosce di Brian.
“Lo so che la mia memoria è confusa, ma… ma non ricordo che tu mi abbia chiamata, dopo che… dopo l’altro giorno.”
“Non preoccuparti, non fa niente. Se la tua memoria è confusa non è colpa tua,” la tranquillizzò Brian, massaggiandole una spalla.
Linda guardò gli altri commensali e spiegò:
“Sono stata in coma molto a lungo, e mi sono risvegliata da poco. Però… però mi sento molto strana.”
“Strana come?” chiese Fumagalli, “la tua pressione è buona? Saturazione? Non è che stai per sincopare?”
Linda sorrise appena:
“No, strana come se non fossi mai esistita prima di risvegliarmi. I medici dicono che sia amnesia, ma… non so… non so se riesco a spiegarmi a sufficienza… È come se fossi nata ora…”
Tutti annuirono, compreso Odoacre, che era spuntato su una mensola alle spalle di Andreas e Fumagalli.
Forse Linda non ricordava molto di sé, ma di sicuro sapeva che cosa le piaceva istintivamente, perché appena lo vide, quasi urlò:
“Io adoro i gatti! Vieni qui, bel micione!”
I tre maschi rimanenti balzarono dalla sedia a quella visione: Linda, che era seduta su Brian, fece in tempo a restare in equilibrio.
“Che ci fai qui?!” chiese Brian a Odoacre, che era balzato sul tavolo e, sinuoso, si era fatto mettere le mani addosso da Linda, che lo accarezzava.
“Sì, gattino, che ci fai qui tutto solo?” chiese Linda.
“Perché non vai a prendergli del latte?” le disse Brian porgendole una banconota da 5 euro. Appena se ne fu andata, Brian rinnovò la propria domanda:
“Allora? Credevo che fossi con lei.”
“Sì, ma a un certo punto ha ricevuto una telefonata, e quando lei ha risposto con ‘ciao cara,’ ho capito che avevo un’autonomia di 90 minuti, prima che la mia assenza diventasse palese, così mi sono fatto un giro.”
“Senti, non so che cosa hai visto, quando sei arrivato, ma… Linda… Non è quello che poteva sembrare…”
“Guarda, ti salva solo il fatto che mi serve davvero che lei abbia un ragazzo, così da avere più tempo per i miei giri e per la ditta. E non starò di certo tutto il tempo a pedinarti. Ma se becco quella tizia ancora una volta a girarti intorno, o anche solo qui in zona, ti dormirò sullo stomaco tutte le notti che sarai da noi, e conficcherò innocentemente i miei artigli nella tua pelle, specialmente laddove è più morbida e delicata.”
Fumagalli urlò, Andreas strizzò gli occhi per il ribrezzo, e Brian sbiancò.
Quando Linda tornò con la ciotola del latte, Odoacre le si avvicinò e si lasciò di nuovo accarezzare. Appena sopra il rumore delle fusa, la si poté udire pronunciare:
“Che dolce, che zuccherino…”

  1. La lista completa comprende 10 oggetti, tra cui sceglierne 5
  2. In questo contesto, Salinks è un autore famoso :)
  3. Un personaggio POV (Point of View) è colui che rappresenta il punto di vista della storia, non necessariamente coincidente con il personaggio principale