Una nonna in carriera

The Elusive Demon – Prompt:

Un demone sta per essere esorcizzato. Come evitare questo destino?

Era una sera apparentemente normale.
Lalore stava terminando di lavare i piatti e Andreas, in sequenza, di asciugarli.
“Andri, non preoccuparti,” disse lei chiudendo il rubinetto, “finisco io. Tu vai di là a rilassarti un po’.”
Si scambiarono un bacio, poi Andreas andò in salotto dove si sedette sul divano e accese sia il televisore che Dino.
“Fumagalli,” disse appena il televisore si fu sintonizzato, “hai per caso guardato la TV?”
“Certo che no,” disse Fumagalli senza alzare gli occhi dalla tavoletta grafica, “con tutto il rispetto per Dino, io mi dissocio da ogni tipo di palinsesto televisivo e, per questo, non guardo mai niente da solo.”
Andreas sghignazzò.
“Guarda che non c’è da vergognarsi se hai voluto guardare qualcosa di piccante. Però dammi retta: la prossima volta cambia canale prima di spegnere tutto, così non lasci tracce,” continuò Andreas.
“Ma di che-”
“Anzi, già che ci sono: cancella anche la cronologia del browser, o usa la navigazione anonima. Non vorrai che Lalore scoprisse che…”
Fumagalli guardò Andreas:
“Si può sapere che cosa stai blater-”
Fumagalli concluse la frase con un urlo: aveva guardato il televisore.
L’immagine mostrava una pavonessa che passeggiava con aria lasciva. Questa volta, però, dopo la sorpresa iniziale, Fumagalli non si lasciò fuorviare dall’avvenente pavonessa e subito la chiamò:
Nonna Coppola!”
“Fumagalli!” rispose la pavonessa avvicinandosi allo schermo, mostrando così nel salotto di casa un primissimo piano, “mi vedi? Mi senti?”
“Ma certo!”
“Scusa, questa è tua nonna?” chiese Andreas a Fumagalli, “ma come ci è finita in televisione?”
Nonna Coppola urlò:
“Sono in televisione! Finalmente, un sogno che si avvera: sono una soubrette come la Parisi e la Cuccarini!”
“Chi?” chiese Fumagalli.
“La Parisi e la Cuccarini,” ripeté Andreas, “erano famose negli anni ’80.”
Fumagalli urlò:
“Nonna Coppola, forse dovresti sapere che siamo quasi nel 2020, quindi la Cuccarini e la Parisi non sono più in voga. E comunque oggi non si dice più soubrette, bensì show girl.”
“Fumagalli, sei sempre stato un po’ puntiglioso.”
“Tua nonna ha proprio ragione,” rimarcò Andreas.
“Ma che succede qui?”
Lalore era arrivata in salotto e guardò lo schermo del televisore con Nonna Coppola che sbatteva sensualmente le palpebre.
Nessuno dei due maschi le rispose: stavano trattenendo il fiato.
“È un documentario che state seguendo?”
Andreas scosse la testa.
“Bene, allora non vi spiace se guardiamo un film? Dino?”
Ma la pavonessa rimase sullo schermo.
“Dino?” Lalore prese il telecomando e schiacciò il tasto P+ un paio di volte, senza che l’immagine sullo schermo cambiasse.
Guardò i due maschi con aria interrogativa.
Fu Nonna Coppola a rompere la tensione, rivolgendosi a Fumagalli:
“Questa donna è forse chi ti accudisce?”
“Sì,”
Lalore si avvicinò allo schermo e Nonna Coppola sembrò gongolare nel sentirsi osservata.
“Ma chi è? Ma come fa a vederci e a sentirci?” chiese Lalore.
“Mi presento: sono Nonna Coppola, la nonna di Fumagalli, e sono riuscita a impossessarmi del vostro ricevitore.”
Fumagalli urlò.
“Lo so,” disse Nonna Coppola, “sono stata brava.”
“Ho urlato perché il decoder di casa, Dino, è un essere senziente. Questo fa di te… una… presenza infestante.”
Fu Nonna Coppola a urlare.
“Non azzardatevi a chiamare un esorcista! Non ora che ho realizzato il sogno di essere guardata da tutti.”
“Non sono un esperto di tecnologia,” disse Andreas, “ma credo che, avendo impossessato il solo decoder di casa nostra, non sei esattamente su tutti i teleschermi italiani.”
“Be’, allora voi sarete il mio pubblico, per quanto aspirassi a qualcosa di più,” disse Nonna Coppola con un accenno di sdegno.
“Il punto è che sei qui a spese di un altro essere, e non è giusto,” disse Lalore.
“E se facessimo un reset di fabbrica?” suggerì Andreas.
“Non sono nemmeno io un esperto di tecnologia,” rispose Fumagalli, “ma credo che potrebbe essere rischioso per Dino. Chissà se tale procedura potrebbe far sparire, oltre che Nonna Coppola, anche lo spirito di Dino.”
Andreas volle rispondere che il blog nel quale si trovavano non era tragico e che non sarebbe mai potuto accadere che un personaggio morisse ma, visto che aveva Lalore accanto a lui, tacque e lasciò che l’idea del reset venisse scartata.
“Bravo Fumagalli, difendimi,” disse Nonna Coppola in un primissimo piano.
“Non lo faccio per te: tu sei tecnicamente già morta. Non dovresti essere qui affatto.”
“Ti vorrei far notare che non sono tecnicamente già morta, bensì tecnicamente non morta. Non ho nemmeno avuto il privilegio di morire, visto che sono nata in un sogno già deceduta. Che destino: un personaggio morto in un blog sconosciuto. Avrò almeno il diritto a un po’ di visibilità in questo mondo fittizio?”
Fumagalli prese a urlare, e Andreas non capì se lo stesse facendo per il turbamento o per coprire altri dettagli che Nonna Coppola avrebbe potuto dire. Rosso in volto, guardò Lalore per scorgerne le reazioni. La vide calma, girarsi verso Fumagalli:
“Scusa, ma sai se tua nonna soffriva di una qualche demenza frontotemporale? O, che so, di idrocefalo idiopatico?”
“Sì!” esclamò Andreas.
Lalore lo guardò dubbiosa:
“E tu che ne sai?”
“Perché è l’unica spiegazione possibile. E poi… me lo aveva detto Fumagalli qualche tempo fa.”
Fumagalli annuì con la testa.
“Ad ogni modo, il problema resta,” disse Lalore.
“Io non me ne vado,” ribatté Nonna Coppola, “voglio stare qui e avere la mia celebrità, il mio pubblico.”
“Siamo solo 3, Nonna Coppola!”
“Ma potrebbero essere di più…” disse Lalore, meditabonda.
“Che intendi?” le chiese Andreas.
“Non sono un’esperta di tecnologia, ma… Nonna Coppola, tu potresti cambiare mezzo? Conosci internet?”
“Non credo di aver mai sentito questa tecnologia ma, d’altra parte, non sono un’esperta nemmeno io.”
“Vorrei farti notare che Internet esisteva già all’epoca. Il primo virus informatico è del 1980.”
Nonna Coppola alzò gli occhi verso l’alto, sbuffando, e Fumagalli le spiegò che cosa fosse l’internet.
“In base a quanto mi dite,” constatò infine la pavonessa, “penso proprio di riuscire a stare anche lì sopra.”
“Ottimo. Allora senti,” disse Lalore, “ti creo subito un account Instagram, dove potrai creare le tue storie, postare foto, e anche filtrarle. E collezionare dei followers.”
“Foll-che?”
“Avere un pubblico,” tagliò corto Fumagalli.
“E,” aggiunse Andreas, “chissà che non diventerai una influencer!”
“Influ-che?”
“Molto famosa.”
“Come la Cuccarini e la Parisi?”
“Anche di più.”
Nonna Coppola urlò:
“Presto! Presto! Non vedo l’ora.”
Lalore armeggiò con il portatile, mentre Fumagalli e Andreas istruirono Nonna Coppola sull’uso di Instagram.
Dopo nemmeno quindici minuti, l’account Nonna Coppola fu pronto.
“Non vedo l’ora di entrare in internet e avere i miei followers,” disse Nonna Coppola, “vi ringrazio per l’aiuto. Ciao a tutti!”
“Ciao Nonna Coppola,” la salutò Fumagalli.
Lo schermo diventò nero per un attimo, poi apparvero le immagini di un film e Dino riprese a lampeggiare allegramente.
“Dino!” lo salutò Lalore.
Dino cambiò canale e si sintonizzò su L’esorcista.
“Ti chiedo di perdonare mia nonna,” disse Fumagalli, “ma non ti importunerà mai più, tranquillo.”
“Bene,” disse Andreas, “allora è tutto risolto.”
Ma Fumagalli scosse la testa:
“Non so se abbiamo fatto bene a mettere una presenza infestante su internet. Voglio dire, sarà pure mia nonna, ma è una personalità vacua, superficiale e frivola. Non avremmo sbagliato?”
“Come se fosse la prima personalità vacua, superficiale e… come era l’ultima?”
“Frivola,” lo aiutò Fumagalli.
“E frivola di internet,” completò la frase Andreas, “quindi sai che danno. E poi è tutto fittizio.”
Lalore aggrottò la fronte.
“Nel senso… nel senso che internet è virtuale, non è reale. Internet.”
Lalore annuì e guardò il telefono:
“Caspita: Nonna Coppola ha già postato una decina di foto e ha raggiunto quota 200 followers.”
Dino cambiò canale: Una donna in carriera.